C’è in questo momento in commercio un libro dal titolo “Fossili fantastici e chi li ha trovati“, scritto per tutti i palati dal paleontologo Donald R. Prothero. 

Tra le varie scoperte che hanno cambiato il volto della paleontologia ne ho trovata una particolarmente divertente: il velociraptor era un tacchino.

Le piume

In sostanza, grazie a numerosi fossili di dinosauri rinvenuti in Cina, abbiamo scoperto come diversi di essi fossero, in realtà, pennuti. Se lo sono chiesti per anni, i paleontologi, dando luogo a un vero e proprio enigma. Allo stato attuale della ricerca, è stata data una risposta che si considera momentaneamente definitiva. Ma ne parlerò nell’ultimo capitoletto.

Questo dimostra quanto poco ne sappiamo dei nostri amici rettili, ma soprattutto quanto il cinema influenzi le masse nel non rivedere informazioni: tutti ci ricordiamo il Velociraptor di Jurassic Park, un perfido animaletto estremamente veloce e crudele.

L’Antartide

Forse sarebbe meglio chiamarla Atlantide. Qui sono infatti conservati, come ci racconta il libro in termini entusiastici, dei veri e propri tesori. Qui troviamo innumerevoli tracce documentali di specie e climi del Mesozoico, e qui sono state rinvenute agli inizi degli anni ’90 ossa quasi intere di grandi carnivori. 

Qui ci sono anche le conferme delle vegetazione che popolava il pianeta, dalle araucarie, alla ginkgo, alle felci.

Le piume e i dinosauri

Una delle specie più utili per dirimere la questione dinosauri/piume è il Sinosaurotterige. Ritrovato nella provincia cinese di Lianoning nel 1996, questo dinosauro presentava delle piume arancioni e nere su tutto il corpo, perfettamente conservate.

Anche il Velociraptor era, molto probabilmente, piumato. Dobbiamo immaginare diverse specie di piume, ma soprattutto non dobbiamo escludere le specie di dinosauri che la scuola ci ha fatto conoscere da bambini. 

La bellezza del saggio di Prothero è la passione con cui narra gli eventi, e la loro concatenazione. Impossibile intuirla per un profano.