La notizia è che People’s Bank of China ha tagliato il tasso repo sui suoi prestiti a medio termine (MLF), che passano dal 3,25% al 3,15%.
L’obiettivo è chiaramente quello di incoraggiare la ripresa economica in seguito agli effetti allarmanti del Coronavirus.
La ripresa della Borsa cinese, nonostante tutto
I mercati finanziari si stanno comportando però in modo da non combaciare con la produzione. Lo yen si apprezza con il dollaro a 109,80, e a 119 sull’euro, mentre Shanghai ha un rialzo del +2,3%, Shenzhen del +3,2%, Hong Kong del +0,5%.
È comprensibile la preoccupazione per la diffusione del Coronavirus, anche se a frenare gli investitori sono perlopiù le politiche messe in atto. Più che la reale natura dell’epidemia, se così possiamo chiamarla.
Si parla di circa 100 miliardi di yuan re-iniettati nel mercato dalla Banca Centrale. Segno che la preoccupazione è tangibile.
Lottando per migliorare la liquidità del mercato
Il 15 febbraio il Vice Presidente della PBOC, Fan Yi Fei ha detto che la People’s Bank of China si sforzerà di migliorare la liquidità del mercato.
Ribadendo tra le righe che la liquidità del mercato necessiti di un miglioramento. Di per sé un passo in avanti rispetto alle continue negazioni del problema a cui siamo andati assistendo nei primi momenti di psicosi da Coronavirus.
Proprio oggi il capo analista della China Minsheng Bank, Wen Bin, ha dichiarato che la mossa della banca centrale di diminuzione del tasso di MLF preannuncia anche la diminuzione del Loan Prime Rate in futuro.
Prospettive future
Difficile fare speculazioni, ma che l’economia cinese sia in crisi non è per nulla una buona notizia. Le aziende italiane con fornitori cinesi stanno impazzendo per trovare fornitori alternativi.
Significa molto questa piccola crisi per ridisegnare gli equilibri globali. La speranza che tutti hanno è che l’epidemia non si espanda.
Ma soprattutto, che la Cina non ci trascini in una crisi come quella del 2008, dalla quale ci eravamo giusto ripresi.
Teniamo d’occhio il prezzo del petrolio.