Gli studiosi sapevano che l’opera su Guillaume d’Orange e il sanguinoso assedio della sua città esisteva, ma fino ad ora credevano che fosse andata completamente perduta.
Il frammento ritrovato appartiene alla Chanson de Guillaume d’Orange, un poema francese del 12° secolo, precedentemente creduto perso per sempre.
Invece, nella Bodleian Library di Oxford, un’accademica l’ha ritrovato, quasi per caso.
Tamara Atkin, della Queen Mary University di Londra, stava facendo ricerche sul riutilizzo dei libri durante il XVI secolo, quando si è imbattuta nel frammento del finora perduto, che era infilato nella rilegatura di un libro pubblicato nel 1528. La pergamena e la carta erano costose all’epoca, e i manoscritti e i libri indesiderati venivano spesso riciclati.
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L’opinione comune era che il poema, che proviene da un ciclo di chansons de geste su Guillaume d’Orange, esistesse, ma prima non c’erano prove fisiche che questo fosse vero. Il frammento ha solo 47 righe, ma prova l’esistenza di un poema che si pensava fosse stato completamente perso.
La Chanson de Guillaume d’Orange
Il poema è ambientato nel IX secolo, durante il regno di Luigi il Pio, figlio ed erede di Carlo Magno. Atkin ha detto che mentre si crede che sia stato composto alla fine del XII secolo, il frammento stesso proviene da una copia fatta in Inghilterra alla fine del XIII secolo.
Bertram sta chiedendo aiuto al re per alleviare l’assedio di Orange, una città nella valle del Rodano, descrivendo le terribili condizioni dell’assedio.
“Nelle parti successive del frammento lo sentiamo rimproverare la regina (a un certo punto la chiama anche ‘pute russe’ o ‘puttana dai capelli rossi’), che si è opposta al fatto che suo marito guidasse un esercito di soccorso verso sud”, ha detto Atkin in un’intervista al The Guardian.
Un pezzo di considerevole importante per gli studiosi dell’epoca, e per tutti gli altri forse un interessante nuovo roman le cui gesta epiche immaginare.
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