Apro questa parentesi perché Art Dubai ha annunciato proprio in questi giorni che rinvierà l’esibizione, per quest’anno. La causa, ovviamente, il Coronavirus.
La 14ª edizione della fiera internazionale dell’arte, in programma dal 25 al 28 marzo 2020, ha quindi deciso di fermarsi e valutare quando sarà un momento più propizio per ripartire.
Arco Madrid
Non si ferma invece Arco Madrid, che è riuscita a inaugurare la scorsa settimana.
Altre mostre d’arte in Europa e USA
Oltre a Arco, abbiamo il 5 marzo Tefaf a Maastricht. Riportano gli organizzatori:
Le misure che Tefaf sta prendendo per fornire un ambiente sicuro a tutti gli espositori, i visitatori e al nostro staff, tra queste servizi precauzionali, come servizi di pulizia aggiuntivi per tutto il giorno e la distribuzione e il posizionamento di disinfettanti per le mani in fiera. (Fonte: Il Sole 24 Ore)
Per The Armory Show (Piers 90 e 94) le anteprime VIP iniziano già il 4 marzo. Invece ADAA Art Show è già in corso.
Altre fiere il cui futuro è incerto sono: PAD Paris Art + Design (1-5 aprile), Paris Photo New York (2-5 aprile), P rinted Matter L.A. Art Book Fair (3-5 aprile), Art Brussels (23-26 aprile), Affordable Art Fair , che ha in programma edizioni consecutive a Bruxelles (20-22 marzo) e New York (26-29 marzo) e Tbilisi Art Fair (14-17 maggio).
Il destino già scritto di Miart
È triste quando un evento del genere si prospetta all’orizzonte, ma con Milano in quarantena e i voli dagli States quasi interamente bloccati, la prossima edizione di miart è molto probabilmente saltata.
La fiera era in programma dal 17 al 19 aprile.
Invece il Salone del Mobile è già confermato dal 16 al 21 giugno 2020.
Si attende una nuova data anche per la prima mostra “soppressa” sull’onda dell’epidemia, MIA Photo Fair, che si sarebbe dovuta tenere dal 19 al 22 marzo.
Coronavirus: un danno economico non indifferente
Una considerazione ridondante, forse… Ma il danno economico che questo Coronavirus sta generando nell’indotto turistico e artistico italiano non andrà sottovalutato. Ho paura che gli scenari che si apriranno in futuro non saranno per nulla positivi, per quella fetta del nostro PIL che vive degli spostamenti della gente.
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