A chi mi dirà che non è propriamente quello che si intende per “digitalizzare la cultura”, rispondo: non facciamone una questione terminologica. Il suffisso “-izzare” non è incoativo né frequentativo, come insegna la grammatica scolastica.
Rendere digitale
Questa nel titolo sarebbe, per chi la grammatica ha cessato di masticarla, la traduzione della chiosa del primo paragrafo. Cosa significa “digitalizzare”? Non si parla certo di incoativo, e cioé di “iniziare” una digitalizzazione, anche se in molti casi così è percepito il verbo, e così avviene.
Ma succede che in molte realtà, specialmente periferiche o a investimento pubblico non proprio intenso, in Italia, il verbo venga concepito in questo modo. Attenzione, è una conseguenza, non un “sema”.
Continuare su una strada
L’idea di “continuare su una strada” e cioè del verbo nel suo senso frequentativo, è pure una costruzione posteriore. Per gli avveniristi e chi propone un continuum con amministrazioni precedenti (sto parlando ad esempio del caso dei musei e delle istituzioni culturali), continuare è fondamentale.
Ancora, una costruzione logica posteriore.
Il wifi e il terzo significato
Il wi-fi quindi non rientra piuttosto appieno nel fraintendimento quasi suggerito del verbo “digitalizzare” in questo senso? Da un lato, novità digitale. Dall’altro, percezione di un processo di tecnologizzazione, o meglio di connessione, degli spazi pubblici e d’interesse culturale-artistico in Italia. Ebbene, sì, forse parlare di digitalizzazione è un’appropriazione indebita.
Ma questo è quanto accade per la Reggia. Il digitale sta prendendo piede, grazie al loro obiettivo tematico 6, che prevede di migliorare la fruibilità dello spazio pubblico. Questo non impatta se non in seconda battuta sulla fruizione culturale. Secondo obiettivo, e qui subentra il frequentativo, è creare una rete hardware più efficiente e una piattaforma open data. E qui subentra il terzo significato del verbo, che secondo me parlando di cultura e fruizione più affrontabile per tutti: intensivo.
Digitalizzare la cultura ha un senso intensivo.
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