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Come favorire il processo formativo? Nonostante ami molto la lettura, trovo che una soluzione possa arrivare dall’apprendimento dinamico ed esperienziale. Mi sono posto questa domande leggendo una notizia riguardante il Natural History Museum di Londra.

Dippy, la celebre riproduzione in gesso dello scheletro di un dinosauro scoperto negli Stati Uniti, partirà per un tour di due anni che toccherà i più importanti musei della Gran Bretagna. Al posto del grande Diplodocide sarà successivamente collocato lo scheletro reale di una balena azzurra, per denunciare l’impatto dell’uomo sulla natura.

Per ogni frequentatore del museo Dippy era una presenza familiare. Ripensandoci, anch’io ogni volta venivo accolto dalla sua mole imponente e ogni volta mi faceva rendere immediatamente conto di quanto la natura fosse potente e capace di creare cose straordinarie.

Una riproduzione in gesso come può contribuire al processo formativo?

Semplicemente mettendo a disposizione la sua presenza per stupire i più piccoli, che spesso per la prima volta si trovano tu per tu con le nozioni imparate sui libri, che troppo spesso rimangono solo cartacee. Credo sia fondamentale la curiosità per crescere, per avere voglia di sapere, per non fermarsi alla conoscenza superficiale. Cosa ci può essere di più stupefacente e magico per un bambino dell’essere messo dinnanzi ad un dinosauro di 21 metri che prima poteva solo immaginare? Quella maestosità, quello stupore lo spingerà a volerne sapere di più. Allora ben vengano musei, apprendimenti dinamici e nella natura, che mettono direttamente a contatto le nostre nuove generazioni con la conoscenza. La possono vedere, toccare, sperimentare, appassionandosi inevitabilmente.

Questo tuttavia non vale solo per i più piccoli. Tutti noi abbiamo bisogno di riscoprirci curiosi, di riprovare forti sentimenti davanti alla conoscenza, così che un dipinto non rimanga solo un quadro, un libro solo carta e una lezione solo una nozione astratta di passaggio. Avvicinarvi alle forme di espressione artistica e culturale a voi più congeniali sarà sicuramente un buon inizio, poi in caso siate di passaggio in uno dei musei inglesi in cui verrà esposto il grande Diplodocide nei prossimi due anni, magari fategli una visita.

Le mie lunghe indagini giovanili sulle evoluzioni del pensiero, sulla società in mutamento e sui cambiamenti mondiali, sono passate da Parigi e dal suo spirito artistico.

Viaggiare fra i riferimenti accademici più tradizionali e le sperimentazioni più coraggiose, sono elementi della crescita di uno studioso, come di un artista.

In questo percorso la Capitale francese che ho conosciuto si è rivelata una vera Capitale culturale. Un prospetto impegnativo per una città, che può confondere chi vi passa attraverso, ma che premia chi riesce a scovarne il vero valore. La ricerca procede sempre fra alti e bassi, passa rapidamente dalle strade affollate dal falso talento, incapace di portare a compimento il prospetto iniziale di un grande capolavoro, fino ai vicoli in cui il valore artistico è talmente alto, da giustificare tutto il resto.

A Parigi quest’atmosfera introspettiva arriva nel momento in cui sentiamo l’Estate alle spalle e l’Inverno alle porte. Quando i nostri meccanismi di difesa sono già attivi, pronti a proteggerci dalla rigidità del clima e delle idee. Quando i modi di esprimersi tendono a congelarsi, ecco, in quel preciso momento arriva Le Festival d’Automne in tutto il suo splendore artistico.

A fine Estate, Parigi rinasce come Capitale culturale

Il Festival d’Autunno nel mio immaginario personale è intimamente collegato a Parigi e dà un senso perfetto all’appellativo Ville Lumiere. Girare a piedi fra le vie storiche, illuminate e arricchite dalle atmosfere autunnali è emozionante. Spesso mi sono trovato a iniziare le giornate con un sole alto e luminoso, che al pomeriggio aveva già lasciato spazio a pioggia e freddo pungente, una caratteristica dell’Autunno parigino, ma anche una perfetta metafora della variabilità delle performance di artisti affermati ed emergenti che riempiono tutta la città.

È una manifestazione multidisciplinare che sa fondersi e confondersi con il contesto. Dagli spettacoli teatrali all’Opéra, dalla pittura alla scultura, tutto partecipa allo spettacolo della Ville Lumiere e si amalgama con la sua società. Un piacevole appuntamento per chi riuscirà a vivere l’edizione di quest’anno, ma anche la conferma di un ottimo prospetto, sperando che si possa continuare eccellentemente anche negli anni a venire.

Tutto questo è ben fissato nei miei ricordi e auguro che possa far parte anche di quelli dei turisti e dei giovani che transiteranno in questo splendido baluardo della cultura in un prossimo futuro, continuando a rendere le arti visibili e accessibili a tutti.

Un’altra capitale in cui sono stato innumerevoli volte: Londra.

Nel mio viaggiar giovanile, dopo l’università, ho continuato a studiare, esplorare e allargare il mio campo d’azione e conoscenza. Ho visto crescere la City che oggi conosciamo, mi sono fermato alla London School of Economics, di cui ho parlato in una recente intervista, ma non solo. Oltre alla grande apertura verso finanza, investimenti e sviluppo, nella Capitale inglese ho trovato anche un grande fermento artistico.

Leggere oggi dell’inaugurazione della prima London Design Biennale, mi ha ricordato le avanguardie che ho visto qui alla fine degli anni 70. Anche il tema dell’evento mi affascina, forse perché richiama i miei studi sociologici. Si tratta dell’utopia, trattata dal punto di vista del design, in omaggio ai 500 anni dalla pubblicazione di uno scritto cinquecentesco: L’Utopia, di Thomas More. Un romanzo, un magnifico romanzo, che ha dato i natali al neologismo utopia, un termine meraviglioso e allo stesso tempo ricco di malinconia. L’impossibilità di raggiungere un ideale tanto reale, quanto visionario.

Un termine necessario nel nostro vocabolario, voluto con grande ambiguità e critica sociale dal suo autore. More parlando dell’Isola di Utopia, parlava dell’Inghilterra dei Tudor e di un modello politico, economico e sociale astratto, isolato e concentrico. La visione di un mondo nuovo, una meta irreale, che i designer di oltre 30 Nazioni hanno re-interpretato e stanno mostrando in tutta Londra con numerose installazioni e opere.

L’interpretazione è calata nella prospettiva odierna ovviamente, con grande attenzione ai temi più sentiti in tutte le metropoli, non solo sulle sponde del Tamigi. Le installazioni parlano di sostenibilità, migrazioni, inquinamento, energia, equità sociale e delle città stesse.

Una settembrina Capitale del Design

Trovo davvero pregevole lo spunto lanciato dagli ideatori della Biennale londinese. Il loro evento, non a caso, incrocia come tempi e luoghi il London Design Festival, che già da solo costituiva un notevole capitale di idee e visioni del mondo estremamente dinamiche.

In ogni caso, oltre all’interessantissima ricerca delle emozioni nei materiali e nelle forme, la revisione degli spazi a cui hanno dato vita questi due eventi, ci ha condotti a una grande esposizione temporanea capace di avvolgere idealmente e fisicamente la Capitale della finanza nel nostro Vecchio Continente.

Una metafora del mondo odierno, preda di un incessante sviluppo.

Mentre le persone proseguono con la loro vita frenetica, la creatività artistica procede per la sua strada. Una strada parallela, veloce, emotiva e perché no, anche spirituale, che mi fa riflettere su come non sia importante dove siete arrivati e di cosa siete presidenti: l’esplorazione giovanile non finisce mai.

Nella mia vita ho avuto modo di viaggiare, conoscere molte persone, studiare e vedere il mondo da prospettive diverse. Tutto il percorso è ciò che mi ha portato da essere il giovane Paolo Giorgio Bassi, studente all’Università di Trento nel lontano 1968, alla persona che oggi conoscete. Attribuisco alla curiosità un grande merito e sono convinto che fare un investimento nella propria curiosità sia fondamentale per crescere come persone. Spesso però la nostra prospettiva non è completa ed emerge la necessità di ampliarla, per scoprire campi nuovi verso cui direzionarla.

Questo è ciò che fa l’arte.

L’arte ha un ruolo umano e sociale innegabile: può aiutare gli uomini e le donne a provare sensazioni e sentimenti per quello che non comprendono e non conoscono, allargando i loro orizzonti.

L’indagine sulle diverse percezioni è fondamentale nello sviluppo della sperimentazione artistica, sia attraverso i suoni, che tramite le immagini. Questo ruolo è importante soprattutto se ci accompagna all’indagine di percezioni lontane dalla nostra quotidianità.

Avete mai ascoltato musica completamente al buio? È solo una delle prospettive di cui parlo: quella di un cieco. L’arte vissuta dalla prospettiva di chi è diversamente abile ci mette nella condizione di concentrarci solo su alcuni sensi, una cosa che non sembra difficile, ma lo è enormemente. Questa forma di espressione stava cercando il suo spazio e l’ha trovato a Milano, proprio negli stessi giorni dei Giochi Paralimpici di Rio de Janeiro. Un tempismo perfetto per inaugurare #ètuttodiverso, il primo festival dedicato ad arte e disabilità.

È durato solo un giorno, ma ha già fatto molto. Dai concerti accompagnati da fragranze pensate appositamente per le esibizioni dal vivo, fino alla percezione dei quadri senza poterli vedere. Un evento del genere si dovrà ripetere, spero in molti altri luoghi della nostra meravigliosa Italia, non solo per l’utilità in termini di beneficenza, ma per dare la possibilità a più persone possibili di mettersi nei panni degli altri e allargare il proprio punto di vista.

Un’esperienza per cui vale la pena fare un investimento di tempo e di cuore.

Pinacoteca di Brera, Milano

By Welleschik (Own work) CC BY-SA 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0), via Wikimedia Commons

Chi, come me, ama Milano e ama l’arte non può perdersi l’appuntamento con la Notte Europea dei Musei, domani 21 Maggio. Questa iniziativa, che è ormai alla sua dodicesima edizione, offre a tutti un’occasione in più per avvicinarsi alle opere artistiche che si trovano nei musei delle proprie città. I musei che aderiscono all’iniziativa estenderanno l’orario di chiusura di tre ore e vi si potrà accedere gratuitamente o al prezzo simbolico di 1 euro.

La Notte Europea dei Musei a Milano

A Milano si può passare una serata in compagnia dei tesori artistici custoditi nella Pinacoteca di Brera e nella Galleria Campari di Sesto San Giovanni.

In quest’ultima, potrete godervi tre visite gratuite straordinarie dalle 19 alle 24, e apprezzare la perfetta miscela tra arte grafica, pubblicità e design, come i manifesti pubblicitari di Munari. La Pinacoteca di Brera, invece, resterà aperta al pubblico fino alle 22:15 e qui vi farete sorprendere, oltre che dalla stupenda architettura del palazzo, dai capolavori di Mantegna, di Tintoretto, Piero della Francesca, Caravaggio, Bellini, Bramante e molti altri artisti.

Non si può non lodare iniziative del genere e non si può, a maggior ragione, non approfittarne. Quindi, se siete a Milano per diletto o per affari, o se ci vivete, ma non avete mai avuto occasione di visitare uno di questi due musei, domani potrebbe essere l’occasione giusta.

Una delle domande più frequenti che vengono fatte a chi ha raggiunto una posizione di prestigio o un ragguardevole traguardo nel lavoro, nello sport, nella vita è: qual è il segreto del tuo successo?

Il segreto del successo non esiste

Di segreto non c’è niente, dal momento che tutti sanno perfettamente quali sono i fattori che determinano il raggiungimento dei propri obiettivi. Il primo che mi viene in mente è, senza ombra di dubbio, la curiosità.

Prima ancora di definire la propria vocazione, sin dagli anni della formazione, l’essere curiosi, affamati di conoscenza, avere voglia di approfondire cose oltre il nostro campo di studi è il presupposto per sviluppare una mente aperta. Avere una mente aperta e una natura curiosa permette di ragionare fuori dagli schemi, trovare soluzioni innovative e di avere una maggiore spinta per raggiungere i propri obiettivi.

Negli anni della mia formazione, mi incuriosiva tutto. Saltavo da un corso universitario all’altro: oltre ai corsi della mia facoltà, seguivo lezioni di matematica e di fisica, gli insegnamenti dei grandi economisti della London School of Economics. Ho viaggiato e imparato tanto.  Ogni cosa appresa è servita. Ogni insegnamento è una risorsa in più, ma ciò che mi è servito maggiormente è stato circondarsi di persone “indisciplinate”, capaci di pensare in maniera non convenzionale.

Bisogna conoscere cento casi studio di successo, ma essere in gradi di abbandonarli per crearne uno nuovo.

Approvazione del bilancio 2014, mandato rinnovato all’Amministratore Delegato Ettore Morace e nuova nomina di Paolo Giorgio Bassi Presidente.

Decisioni di indirizzo che sono da annoverare fra i principali risultati dell’ultima assemblea dei soci di Compagnia italiana di navigazione – Tirrenia.

Una doverosa nota aggiuntiva è l’ingresso nel Cda di Emiliano Nitti.

Cifre e volumi per avviare il nuovo corso di Paolo Giorgio Bassi Presidente

L’assemblea è stata anche l’occasione per fare il punto della situazione sui numeri dello scorso anno. Nello specifico sono stati misurati 1,9 milioni di passeggeri imbarcati e 3,6 milioni di metri lineari di mezzi commerciali.

Dati che rappresentano un’ulteriore crescita dei volumi rispetto al 2012. Dall’anno del passaggio di Tirrenia a Cin, l’incremento è stato del +10,8% per il settore passeggeri. Numeri importanti confermati da un +16,2% per i metri lineari e dal fatturato in crescita del 6%.

Ulteriori aggiornamenti sulla vicenda appaiono su diverse agenzie e testate giornalistiche online, fra le quali: Agenzia Ansa, Quotidiano.net, Olbia Notizie, Sassari NotizieLa Gazzetta Marittima, InforMarePazzoperilmare, Informazioni Marittime.

Paolo Giorgio Bassi incendio Milano

Alcuni si sono tanto allarmati da raggiungermi telefonicamente, il motivo è semplice quanto in alcuni aspetti comico.

Per un equivoco che sembra più frutto di un giudizio affrettato che il rinvio ad una più equilibrata riflessione,  nell’ascoltare la notizia dell’incendio occorso qualche ora fa a Milano, distrattamente si è confusa la frase “incendio in abitazione in via Paolo Bassi” in “Incendio all’abitazione di Paolo Bassi”.

Molti gli organi di stampa che hanno diffuso la notizia 123 , che fortunatamente mi vede estraneo spettatore.

Paolo Giorgio Bassi

Nato a Ferrara il 15/04/1950.

Paolo Giorgio BassiLaureato in sociologia, presso l’Università agli Studi di Trento.  Studi in fisica e business administration in Francia e USA.

Dal 1978 consulente con primarie società di Management Consulting internazionali, come Mac Group, Boston ( USA ), di cui fu partner fino al 1992.

Si indirizza verso consulenze di direzione di natura strategica, finanziaria e organizzativa legate alla riorganizzazione di grandi gruppi (in particolare del Gruppo Montedison) e allo sviluppo di nuove iniziative svolgendo la propria attività in Italia, Francia e Stati Uniti.

In particolare si dedica allo sviluppo di processi di internazionalizzazione di aziende europee, seguendo acquisizioni estere, mergers tra aziende di diversi paesi e operazioni finanziarie internazionali in collegamento con le maggiori banche d’affari europee e statunitensi.

Si focalizza particolarmente sull’area della strategia finanziaria collaborando con Merrill Lynch e Fortress (fondo USA), seguendo operazioni in Italia, Germania e Stati Uniti.

Come Presidente della Banca Popolare di Milano si è occupato in modo specifico del settore bancario e finanziario internazionale.

Fino al 2006 è stato docente di Economia e Organizzazione Aziendale presso il Corso di Laurea in Informatica, Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali dell’Università degli Studi di Milano/Bicocca.

Nel 2005 fonda CAF, societa’ leader nella gestione di crediti non performing.

Nel corso dell’attività professionale ha ricoperto cariche di Consigliere di Amministrazione e di Presidente di Consigli di Amministrazione.

Tra le principali :

Presidente Banca Popolare di Milano
Presidente del CdA di Centrobanca S.p.A.
Presidente del CdA di Selma Bipiemme Leasing SpA – Gruppo Bancario Mediobanca
Consigliere dell’Associazione Nazionale fra le Banche Popolari;
Vice Presidente e Membro del Comitato Esecutivo dell’Associazione Bancaria Italiana
Consigliere del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi;
Consigliere di Amministrazione di Banca Akros SpA;
Rappresentante italiano nel Consiglio della Banking Federation of the European Union ;
Consigliere di Amministrazione di Dexia Banque S.A., Parigi

Consigliere di Amministrazione di:

Italfondiario S.p.A.
Agos S.p.A.
Agos Itafinco ( Credit Agricole Group )
Standa ed Euromercato;
Intermarine di Savannah (Georgia, USA);
Nikols (primo broker assicurativo italiano);
Luigi Buffetti S.p.A.;
Directfin (Gruppo Fondiaria);
Datamont S.p.A.;
Telemontecarlo
Eurocastle Investment Ltd
Acea S.p.A.

Le principali cariche ricoperte attualmente:

Amministratore Delegato di Centrale Attività Finanziarie S.p.A.
Consigliere di Amministrazione di Regina Catene Calibrate S.p.A. Milano
Consigliere di Amministrazione di Equita Sim S.p.A (già Euromobiliare SIM S.p.A. Milano)
Presidente Gruppo Multimedica Milano
Amministratore Delegato di Mid Industry Capital S.p.A.
Consigliere di Amministrazione di Moby S.p.A.