James George Frazer nacque a Glasgow nel 1854 da una famiglia scozzese del ceto alto.
Fin dall’adolescenza venne destinato alla professione di avvocato che mai però volle praticare.
Frazer, un avvocato mancato
Il suo interesse principale consisteva infatti nelle cosiddette culture primitive, come venivano indicate nei paesi di matrice anglosassone tutte le discipline antropologiche.
Perché stiamo parlando di Frazer?
Perché nel corso di quest’anno vorrei condividere con voi alcune riflessioni che ho fatto in seguito allo studio di questo ex professore di antropologia dell’università di Liverpool, che in realtà a mio parere fu anche artista e storico allo stesso tempo.
Opere
La sua produzione inizia con lo studio della cultura totemica in Australia e Nord America ma prosegue su filoni disparati.
Quello che più colpisce i neofiti della materia quale io sono è la tendenza di Frazer a collegare sempre con magistrale precisione la cultura antica con il folklorismo moderno. Se oggi può sembrare una tendenza comune, vi ricordo che siamo intrisi di Antropologia fin dalle scuole dell’obbligo, mentre all’epoca il sentire comune era diverso.
Vigeva infatti una ferrea distinzione tra ciò che era cultura classica (greca e latina, di solito), studiabile e culla della nostra stessa civiltà, e invece i popoli primitivi di cui sopra.
Il nuovo approccio di Frazer
Oggi l’approccio frazeriano viene studiato ma non è più quello dominante, nell’ottica dell’equiparazione di tutte e culture, anche di quella cosiddetta occidentale o meglio Atlantica.
Tuttavia penso che l’approccio di Frazer serva soprattutto a chi con lettere o storia antica non ha molto a che fare.
Per un cultore amatoriale della materia, diciamo lo stesso culture che legge il Signore degli Anelli, studiare Frazer è l’apertura archetipica di diverse parentesi.
Ci dimentichiamo spesso che non siamo dei cultori di tutte le materie e che a volte anche una versione non proprio aggiornata a livello accademico può essere comunque molto più pregiata in quanto è di grande valore divulgativo.
Ci vediamo nella prossima puntata con le uccisioni rituali!
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