Ve lo chiedo con il cuore in mano: investite, va bene, fatelo. Ma con cognizione.
Mi è capitato di recente di chiacchierare con una persona molto giovane che aveva iniziato ad interessarsi di finanza, e vista la mia ormai veneranda età ha chiesto qualche consiglio.
Quello che ho fatto io in una sorta di terapia shock è stato mostrare questo dato:
Europa:
- FTSE MIB (Italia): +1,23%
- CAC 40 (Francia): +1,05%
- DAX (Germania): +0,98%
- IBEX 35 (Spagna): +0,87%
America:
- S&P 500 (USA): +0,75%
- Dow Jones Industrial Average (USA): +0,68%
- Nasdaq Composite (USA): +0,59%
- Bovespa (Brasile): +0,42%
Asia:
- Nikkei 225 (Giappone): +0,31%
- Hang Seng (Hong Kong): +0,25%
- Kospi (Corea del Sud): +0,18%
- Sensex (India): +0,12%
A quel punto ho chiesto a questa persona che informazioni trasse da questi dati, soprattutto in termini di performance.
Non me ne voglia la persona, se mi sta leggendo: è normalissimo per chi è alle prime armi non capire ancora come interpretare questi dati.
Ma bisogna averli ben chiari in mente prima di qualsiasi anche solo velleità di investimento “vero”.
Gli indici – cose da sapere assolutamente
Primo assunto: le performance passate non sono indicative delle performance future.
Poi, come ho detto in tante, tantissime occasioni: è importante diversificare il proprio portafoglio.
Ora, vediamo almeno una descrizione base dei singoli indici.
Gli indici sono importanti perché forniscono un’istantanea delle performance di un determinato mercato o settore. Sono utilizzati da investitori, analisti e media per monitorare l’andamento delle economie e dei mercati finanziari.
Storia e spiegazione dei principali indici finanziari
Indici Europei
- FTSE MIB (Italia): Creato nel 1983, è l’indice principale della Borsa Italiana. Include i 40 titoli più liquidi e capitalizzati del mercato italiano.
- CAC 40 (Francia): Creato nel 1987, è l’indice principale della Borsa di Parigi. Include i 40 titoli più capitalizzati del mercato francese.
- DAX (Germania): Creato nel 1988, è l’indice principale della Borsa di Francoforte. Include i 30 titoli più capitalizzati del mercato tedesco.
- IBEX 35 (Spagna): Creato nel 1987, è l’indice principale della Borsa di Madrid. Include i 35 titoli più liquidi e capitalizzati del mercato spagnolo.
Indici Americani
- S&P 500 (USA): Creato nel 1957, è uno degli indici più importanti del mondo. Include i 500 titoli più capitalizzati del mercato azionario americano.
- Dow Jones Industrial Average (USA): Creato nel 1896, è il più antico indice azionario americano. Include i 30 titoli più importanti del mercato americano.
- Nasdaq Composite (USA): Creato nel 1971, è l’indice principale del Nasdaq Stock Market. Include tutti i titoli quotati al Nasdaq.
- Bovespa (Brasile): Creato nel 1968, è l’indice principale della Borsa di San Paolo. Include i titoli più liquidi e capitalizzati del mercato brasiliano.
Indici Asiatici
- Nikkei 225 (Giappone): Creato nel 1949, è l’indice principale della Borsa di Tokyo. Include i 225 titoli più capitalizzati del mercato giapponese.
- Hang Seng (Hong Kong): Creato nel 1969, è l’indice principale della Borsa di Hong Kong. Include i 50 titoli più capitalizzati del mercato di Hong Kong.
- Kospi (Corea del Sud): Creato nel 1983, è l’indice principale della Borsa di Seul. Include i 200 titoli più capitalizzati del mercato coreano.
- Sensex (India): Creato nel 1986, è l’indice principale della Borsa di Bombay. Include i 30 titoli più capitalizzati del mercato indiano.
Come funzionano gli indici
Gli indici finanziari sono calcolati utilizzando diverse metodologie, come la capitalizzazione ponderata, secondo la quale i titoli con la capitalizzazione di mercato più alta hanno un peso maggiore nell’indice.
C’è anche l’indice ponderato sui prezzi, dove i titoli con il prezzo più alto hanno un peso maggiore nell’indice.
Sembra facile?
Forse.
Ma non lo è affatto.
Quindi, continua a studiare, o meglio trova un consulente finanziario che ti sappia affiancare in queste decisioni, che vanno ponderate con una scelta accuratezza, dato che in fondo è dei tuoi risparmi che si parla.
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